Nella conferenza stampa di presentazione, riflettori sui live al “Cilea” di Cafiso (28/11) e Cobham (29/11). Grande attesa anche per Takabum e Parole in musica. Al centro della conferenza stampa tenutasi questa mattina al “Malavenda Cafè”, ovviamente i due attesissimi live del celebrato sassofonista Francesco Cafiso (che col suo sestetto “aprirà le danze” alle 21 di sabato 28 novembre) e di uno dei creatori del genere fusion, Billy Cobham (che si esibirà col Billy Cobham Quintet alle 21 di domenica 29 novembre), certamente fra i più grandi batteristi jazzrock di tutti i tempi.
C’è molto entusiasmo però anche per i due inediti momenti pre-concert: l’estrosità funky della Takabum Street Band e le ispirate letture drammatizzate affidate a Massimo Barilla.
«Quest’anno Reggio in Jazz approda al Teatro comunale “Francesco Cilea” e i giorni di musica saranno soltanto due. Certo questa è una città un po’ strana – ha affermato il direttore artistico di Reggio in Jazz 2015, Giuseppe Tuffo – in cui pullulano negozi d’abbigliamento, ristoranti e pub ma poi chiudono teatri e sale cinematografiche… Riflessioni a parte, la prima serata si esibirà Francesco Cafiso, sassofonista che non ha bisogno di presentazioni, definito da qualcuno “il Mozart del Duemila”. Già a 14 anni lo “scoprì” addirittura Wynton Marsalis, fra i più talentuosi trombettisti di tutti i tempi, che lo portò con sé in un tour europeo… Tra l’altro, ad appena 25 anni Cafiso è ambasciatore del jazz italiano nel mondo. E Cobham? Una vera leggenda del jazz-rock – ha poi osservato Tuffo –: tecnica incredibile, ambidestro, fondatore della Mahavisnu Orchestra con John McLaughlin… di solito di ogni musicista si amano citare le collaborazioni avute, a me però di Billy Cobham piace dire che …tutti gli altri hanno collaborato “con” lui!».
L’incontro con la stampa è stata l’occasione per il drammaturgo e regista Massimo Barilla per poter fornire personalmente anticipazioni su Parole in musica, il momento pre-concert che si svolgerà immediatamente prima dei live, direttamente all’interno del Teatro comunale: «Quando mi presto a fare delle cose nelle vesti di attore, lo faccio con lo spirito di condivisione di un percorso, di un progetto, provando a fare delle cose che mi tocchino, che mi smuovano… Così, ho pensato a situazioni letterarie che prevedessero una presenza narrativamente “forte” della musica. Così, pensando a un isolano come Cafiso, alla fine ho scelto un altro isolano: sardo, però, come Sergio Atzeni. Un autore non altrettanto famoso di altri sardi contemporanei, che però ha fatto un lavoro molto particolare, la raccolta di storie brevi Racconti con colonna sonora, sette piccoli noir nei quali, in testa a ogni racconto, in 3-4 righe Atzeni indica la musica che l’ha ispirato e che andrebbe ascoltata durante la lettura del racconto. Riflettendo su Cobham – ha proseguito Barilla – invece mi sono ispirato all’inventore del “noir mediterraneo”, il marsigliese Jean-Claude Izzo e al “suo” commissario Fabio Montale: il brano che leggerò è tratto dal terzo volume della trilogia con Montale protagonista, che s’intitola Solea, proprio come il brano contenuto in Sketches of Spain di Miles Davis che, a un certo punto, entra prepotentemente nel racconto».
«C’è quest’anno una novità, qualcosa che “si fa spazio”: un piccolo logo, una griffe realizzata dal professor Gianni Brandolino – ha messo in luce Antonio Maida, coordinatore della kermesse musicale organizzata dall’associazione Naima –, che quest’anno abbiamo timidamente inserito nella brochure, ma poi la vedrete anche in sede di concerto, con delle realizzazioni operate dal maestro Aldo Zucco, il nostro scenografo. Quest’anno poi è stato notevole lo sforzo organizzativo. Quest’anno, obtorto collo, abbiamo dovuto realizzare i nostri eventi al “Cilea”, il più grande teatro dell’intera Calabria: anche per questo, i nomi per il cartellone 2015 dovevano essere assolutamente congrui alla location. Confermiamo, peraltro – ha aggiunto Maida –, le nostre scelte degli anni precedenti, la predilezione cioè per l’ “esplorazione” in ambito jazz iniziata con Panta Rei e James Senese e proseguita l’anno scorso in modo molto raffinato con Paolo Fresu e ora con Francesco Cafiso che, esibendosi insieme al chitarrista Francesco Buzzurro, spesso effettua delle incursioni nel mondo della musica classica».
«Dovrei parlare della scena che non c’è… Credo che lo spazio, nella musica – ha porto le proprie riflessioni lo scenografo Aldo Zucco –, abbia una bellezza assoluta, che non necessiti di scenografie… Più che altro, ho pensato di proiettare il logo ideato da Brandolino: appena ho visto la grafica ho pensato che quello era la giusta dimensione per dare un segno, un segno al jazz, un segno alla grandezza della musica, e che il palco non aveva bisogno d’essere “contaminato” da altre cose». Voce quindi al designer e docente universitario Gianni Brandolino: «Ringrazio Naima e Rij per la fiducia che hanno riposto in me nel diffondere questo logo. Il logo in sé rappresenta la figura di un polistrumentista, con vari strumenti raffigurati in chiave stilizzata, a richiamare la bellezza e complessità delle perfomance di musica jazz». «Considero molto importante – ha fatto eco Ignazio Ferro, della segreteria organizzativa di Rij – offrire supporto a una manifestazione come questa: anche così si contribuisce a “costruire” una Reggio Calabria diversa, adeguata anche sotto il profilo culturale».